IL RALLY COPPA VALTELLINA RACCONTATO DAI SUOI CAMPIONI: STAGNI E ROSSETTI
Due campioni che hanno vinto in Valtellina ma anche e soprattutto su palcoscenici nazionali ed internazionali: il capostipite dei rallysti locali, Mario Stagni ed il plurititolato Luca Rossetti, il grande favorito per la prossima edizione. Ecco il Coppa Valtellina dal loro punto di vista.
Sondrio- Negli scorsi giorni Andrea Perego e Marco Gianesini ci hanno introdotto al Coppa Valtellina con i loro ricordi e le loro sensazioni. Ora tocca all’icona del rallysmo valtellinese Mario Stagni e al già campione europeo, italiano e turco Luca Rossetti, da alcuni anni residente a Tirano.
Dici MARIO STAGNI e pensi subito al Coppa Valtellina. Il pilota di Sondrio è il vero capostipite del rallysmo valligiano ma pensare solo ai sei successi conseguiti al Coppa tra il 1991 ed il 2002 sarebbe riduttivo: insieme alla Sondrio Corse prima e al lavoro svolto con la RallyArtItaly poi, Stagni ha portato in valle per parecchi anni le attenzioni rallystiche di mezzo mondo.
Mario, il tuo curriculum parla da solo.c Pensando al Coppa, c’è un’edizione che ti sta più a cuore tra tutte?
“Potrei dirti di alcune vittorie ma io scelgo quella del debutto: era il 1980 e correvo con una A112 70 HP Gruppo1. Sulla discesa di Cologna feci il 3° tempo assoluto; lì ebbi una grande iniezione di fiducia e capii che questo sport mi avrebbe potuto regalare soddisfazioni.”
Chissà quante storie e quanti aneddoti dietro alle tante Coppa Valtellina che hai corso. Ce ne dici almeno uno?
“Innanzitutto devo sottolineare che non ho preso parte a tantissimi Coppa: credo dodici in totale; i miei impegni lavorativi e sportivi spesso mi portavano altrove nei weekend della corsa e quindi ne ho mancati un po’. Ricordo la rabbia per una vittoria che era mia ma che… non ci fu. Nell’edizione del 1988 il primo a partire era Bertone con la BMW ma dopo pochi metri della prima prova sbattè facendo sospendere la speciale. Venne portato fuori col carro attrezzi ma siccome non vi era nessun tempo di riferimento, la direzione di gara decise di reintegrarlo- a mio avviso ingiustamente- e io mi vidi “scippato” di una vittoria che era mia.”
C’è stato un avversario particolarmente ostico?
“Diciamo che non ce n’era uno solo perché ogni anni si avvicendavano: uno con cui ho combattuto un paio di anni è stato Ludovico Fassitelli; vincemmo una volta per uno.”
Hai vinto il Coppa Valtellina per sei volte come il tuo amico Perego. Se battesse il tuo record cosa penseresti?
“Sarei felice. Tutti, me compreso, indicano Rossetti favorito per questa edizione ma Andrea ha dalla sua l’età che gli permetterà sicuramente di battere il mio record. Lui è un caro amico e sarei solo contento potesse battere il mio score.”
Record o non record ti senti il capofila di una scuola, quella Valtellinese, che negli anni è cresciuta?
“Si. Le mie vittorie- in quanto pilota di casa- hanno sicuramente affascinato il pubblico amico che ha sempre seguito con interesse questo sport. Negli anni poi, prima con gli amici della Sondrio Corse, e mi riferisco a Marchionni, Ferrari ecc. e poi con la Rally Art, siamo riusciti a portare anche fuori dalla provincia il nome della Valtellina. Oltre ai miei titoli nazionali sono felice di aver permesso allo stesso Perego o a Gigi Galli di potersi fare un nome a livello nazionale e non solo. Poi, la Rally Art si è sviluppata anche a livello mondiale e a quel punto è stato più difficile coltivare rallysti valtellinesi però, in generale, devo ammetter che qualche cosa di positivo è stato fatto.”
Quest’anno il 60° si presenta ricco di idee e con un nuovo tracciato. Cosa ne pensi anche rispetto ai cosiddetti anni d’oro?
“Quegli anni non torneranno mai più. Si correva principalmente di notte e si utilizzavano vetture come le Porsche, le Stratos o le Lancia 037 che erano bolidi che la gente poteva vedere solo in queste occasioni; c’erano una dozzina di prove diverse per ogni edizione. Ora le regole e la sicurezza impongono misure differenti ma devo dire che la Promo ha fatto un grande lavoro; hanno riportato entusiasmo con un percorso rinnovato e con un’operazione di immagine non indifferente: sono un gruppo appassionato ed affiatato ed è grazie al loro grande lavoro che la nostra azienda, la Colsam Energie, ha deciso di sposare la causa del Coppa Valtellina.”
Quest’anno non correrai. Cosa dici ai tuoi tifosi?
“Ho scelto di non gareggiare perché credo che sia giunto il momento di appendere il casco al chiodo con i rally moderni. Magari prossimamente mi cimenterò con gli storici dove potrei ritrovare le auto che già usai in passato. Lo scorso anno ho chiuso in bellezza: rientravo dopo parecchi anni e sono riuscito a finire 2° assoluto. Credo che anche questa sia una bella soddisfazione.”
Se si fosse scaramantici si potrebbe dire che la Valtellina porti bene a LUCA ROSSETTI. Il driver friulano si è infatti trasferito a Tirano nel 2007 e, sportivamente parlando, da quel momento ha iniziato a mietere successi importanti. Tutta farina del suo sacco, ci mancherebbe ma le coincidenze che fanno pensare ad un karma positivo della Valtellina sul Rox non sono finite. Dopo i tre titoli di Campionato Europeo tra il 2008 ed il 2011, il campionato italiano ed il Campionato turco, l’ex pilota ufficiale del team Abarth ha iniziato a correre dal 2015 con i colori della Promo Sport Racing e in un anno e mezzo ha vinto sul campo il Trofeo Renault R3T, la tappa mondiale a Montecarlo, è stato chiamato dalla casa ufficiale Toyota per disputare il Barum Rally sviluppando la nuova Gt ed è leader dell’Irc Cup.
“Diciamo proprio che da quando corro con la Promo Sport ho conseguito risultati molto importanti finendo sempre a podio – racconta Rossetti di ritorno dal Barum. Non posso pensare di non gareggiare al Coppa Valtellina perché è la corsa di casa della mia squadra che è anche a capo dell’organizzazione”.
Domenica hai corso il Barum, il prossimo weekend avrai l’atto finale dell’Irc Cup al Valli Cuneesi (dove potrebbe vincere il campionato ndr.) e poi il Valtellina. Con due impegni così importanti c’è il rischio di trascurare il Coppa?
“Certo che no. Il mio approccio alle corse non è più amatoriale da molti anni e questo fa si che ogni gara sia importante allo stesso modo. Fino a ieri il mio pensiero era per la gara con Toyota, da oggi mi proietto verso il Valli Cuneesi e da lunedì penserò al Valtellina. Non posso pensare di attribuire più importanza ad un rally piuttosto che ad un altro perché ogni corsa è a sé e ha le sue caratteristiche. Uso dire, in un caso come questo, che a Cuneo, al Barum e a Sondrio tutte le curve sono curve… Non c’è differenza.”
E cosa pensi delle curve del Coppa Valtellina?
“Che sono molto toste. Quest’anno il tracciato è stato rivisto ma si sa che le strade sono selettive e tecniche. Non si può sottovalutare nemmeno un metro di questa gara. In più è organizzata con una cura tale che val proprio la pena essere al via.”
Che idea ti sei fatto del rallysmo valtellinese?
“Beh, la Valtellina è una zona calda da questo punto di vista; solo da questo punto di vista !! (ride, ndr). Oltre a Stagni, Rossetti, Gianesini e Perego c’è Gigi Galli e ci sono tante giovani leve che si stanno mettendo in mostra nell’ambiente locale e nazionale. C’è una bella realtà che è tale grazie anche all’impegno della Promo a 360°.”
Addetto stampa: Luca Del Vitto; info@lucadelvitto.com , +39.339.1477880